La Federazione
      Federazione Italiana Pallacanestro
    • Mission
    • Storia
    • Presidenti
    • Segretari Generali
    • Assemblee
      Organi Federali
    • Presidente
    • Presidente d'Onore
    • Consiglio Federale
    • Collegio dei Revisori dei Conti
    • Segretario Generale
      Struttura federale
    • Istituzioni e leghe
    • Uffici e Commissioni
    • Comitati Territoriali
Trasparenza
    • Federazione Trasparente
    • Bandi Gara e Contratti
    • Ammissione, affiliazione e revoca di società, associazioni e tesserati
    • Regolarità delle competizioni e dei campionati
    • Attività relative alla preparazione olimpica e all'alto livello
    • Formazione dei tecnici
    • Prevenzione e repressione del doping
    • Utilizzazione dei contributi pubblici
    • Controlli e rilievi sull'amministrazione: Corte dei Conti
    • Altri contenuti (accesso civico ed altre informazioni)
Assemblea Elettiva
    • 48ª Assemblea Ordinaria Elettiva (Roma, 13 novembre 2020) - I documenti
    • Collegi Elettorali Delegati - Società Regionali
    • Collegi Elettorali Delegati - Società Nazionali
    • Collegi Elettorali Delegati - Atleti e Tecnici
    • Assemblee Territoriali
Regolamenti
    • Statuto e Carte Federali
    • Doa e Contributi
    • Area bilanci
    • Convenzioni
    • Assicurazioni
    • Circolari
Protocolli Sanitari
Affiliati con Noi
Area Riservata
    • Rassegna Stampa
    • Webmail
    • Albo Fornitori
    • Foto Gallery
Sportello Fiscale
Sponsor
Fip Online

@

 
 
 
 
  • Federazione Italiana Pallacanestro
    • Mission
    • Storia
    • Presidenti
    • Segretari Generali
    • Assemblee
  • Organi Federali
    • Presidente
    • Presidente d'Onore
    • Consiglio Federale
    • Collegio dei Revisori dei Conti
    • Segretario Generale
  • Struttura federale
    • Istituzioni e leghe
    • Uffici e Commissioni
    • Comitati Territoriali
  • Trasparenza
    • Federazione Trasparente
    • Bandi Gara e Contratti
    • Ammissione, affiliazione e revoca di società, associazioni e tesserati
    • Regolarità delle competizioni e dei campionati
    • Attività relative alla preparazione olimpica e all'alto livello
    • Formazione dei tecnici
    • Prevenzione e repressione del doping
    • Utilizzazione dei contributi pubblici
    • Controlli e rilievi sull'amministrazione: Corte dei Conti
    • Altri contenuti (accesso civico ed altre informazioni)
  • Assemblea Elettiva
    • 48ª Assemblea Ordinaria Elettiva (Roma, 13 novembre 2020) - I documenti
    • Collegi Elettorali Delegati - Società Regionali
    • Collegi Elettorali Delegati - Società Nazionali
    • Collegi Elettorali Delegati - Atleti e Tecnici
    • Assemblee Territoriali
  • Regolamenti
    • Statuto e Carte Federali
    • Doa e Contributi
    • Area bilanci
    • Convenzioni
    • Assicurazioni
    • Circolari
  • Protocolli Sanitari
  • Affiliati con Noi
  • Area Riservata
    • Rassegna Stampa
    • Webmail
    • Albo Fornitori
    • Foto Gallery
  • Sportello Fiscale
  • Sponsor
  • Fip Online


Under 18 maschile

Torneo di Campobasso, Italia-Gran Bretagna 79-63. Stasera l'Ucraina (ore 20.30)

  indietro

16 Luglio 2018

Esordio vittorioso per la Nazionale Under 18 all’”International Basket Challenge: the Molise Project”. Gli Azzurri hanno superato la Gran Bretagna 79-63 e stasera tornano in campo alle 20.30 per affrontare l’Ucraina.

«Abbiamo giocato una partita davvero rilevante – l’analisi di Andrea Capobianco – nei primi due quarti. Nel terzo ci siamo un po’ disuniti, probabilmente pagando un po’ gli sforzi dell’allenamento duro mattutino».

L’Under 18 continuerà il raduno in terra molisana fina al 23 luglio, poi il rientro a Roma (24 luglio) e il seguente trasferimento a Ventspils (Lettonia) dove dal 28 luglio al 5 agosto si disputa l'Europeo di categoria. 

ITALIA: Czumbel 16 (4/5, 1/4), Palumbo 10 (1/1, 2/4), Miaschi 22 (8/12, 2/6), Ladurner 2 (1/3), Grant 3 (1/1, 0/2); Laganà 8 (2/5 da 3), Guerrieri 2 (1/3), Dellosto 4 (2/2, 0/1), Da Campo 5 (2/2), Graziani 4 (2/3, 0/3), Cipolla 3 (1/1 da 3), Ianuale. All.: Capobianco.
GRAN BRETAGNA: Round 9 (2/2, 1/10), Robinson 21 (2/5, 5/16), Donaldson 3 (0/1, 1/2), Emeka-Anyakwo (0/1, 0/1), Kitenge 2 (1/3); Banks 6 (1/1, 1/3), Okros (0/1 da 3), Sulaiman 9 (1/4, 2/3), Low 10 (2/2, 2/3), Evbuomwan 3 (1/1). Ne: Powell. All.: Keane.
ARBITRI: Weidmann (Campobasso), Capozziello (Brindisi), Grappasonno (Lanciano).
NOTE: infortuni, nella Gran Bretagna, per Okros (botta alla testa ricadendo sul parquet) al 13’09”, non più rientrato, e per Sulaiman (problema alla spalla destra) al 33’21”, rientrato. Fallo antisportivo a Robinson (Gran Bretagna). Tiri liberi: Italia 11/16; Gran Bretagna 7/15. Rimbalzi: Italia 31 (Graziani 7); Gran Bretagna 31 (Robinson ed Emeka-Anyakwo 5). Assist: Italia 17 (Czumbel 4); Gran Bretagna 11 (Round 3). Progressione punteggio: 13-7 (5’), 38-22 (15’), 61-30 (25’), 68-47 (35’). Massimo vantaggio: Italia 31 (61-30); Gran Bretagna 3 (4-7).

Gli Azzurri
Giordano Bortolani (2000, 193, G, Pall. Olimpia Milano)
Alessandro Cipolla (2000, 197, G/A, Aurora Desio)
Luca Conti (2000, 196, A, Aquila Basket Trento 2013)
Cosimo Costi (2000, 202, A, Sancat Firenze)
Erik Norbert Czumbel (2000, 189, P, Pallacanestro Pescantina)
Leonardo Da Campo (2001, 209, A, Oxygen Vicenza)
Nicolò Dellosto (2000, 200, A, Servolana Trieste)
Lorenzo Donadio (2001, 191, G, Stella Azzurra Roma-Nord)
Niccolò Filoni (2001, 197, G, Nuovo Basket Aquilano)
Sasha Mattias Grant (2002, 198, A, Fc Bayern Basketball)
Matteo Graziani (2000, 193, G, Don Bosco Livorno)
Lorenzo Guerrieri (2002, 208, A, Barcelona)
Nicolò Ianuale (2001, 196, A, Pall. Moncalieri San Mauro)
Maximilian Ladurner (2001, 207, C, Maia Basket Merano)
Matteo Laganà (2000, 193, P/G, Orlandina Basket)
Federico Miaschi (2000, 195, G, Reyer Venezia Mestre)
Mattia Palumbo (2000, 198, G, Blu Basket Treviglio)

NB: solo 12 dei 16 atleti in raduno prenderanno parte al Campionato Europeo

Atleti a disposizione
Mattia Acunzo (2000, 203, A, Kennedy Catholic High School)
Leonardo Battistuzzi (2000, 200, A, Rucker Sanve San Vendemiano)
Roberto Chessari (2000, 195, G, Pegaso Ragusa)
Riccardo Chinellato (2000, 197, A, Team Abc Cantù)
Giovanni Ianelli (2000, 192, P, Stella Azzurra Roma-Nord)
Niccolò Lurini (2000, 197, G, Team Abc Cantù)
Marco Prunotto (2000, 203, A-C, Fortitudo Bologna 103)

STAFF
Direttore Generale Tecnico: Bogdan Tanjevic
Capo Delegazione: Bruno Perra
Allenatore: Andrea Capobianco
Assistente Allenatore: Vincenzo Di Meglio
Assistente Allenatore: Luciano Nunzi
Preparatore Fisico: Roberto Mauro Iezzi
Medico: Guido Marcangeli
Massofisioterapista: Francesco Ferri
Team Manager: Marco Rossi Mori

Il Programma
16 luglio
Ore 18.00 Finlandia-Ucraina
Ore 20.30 Italia-Gran Bretagna

17 luglio
Ore 18.00 Gran Bretagna-Finlandia 
Ore 20.30 Ucraina-Italia

18 luglio
Ore 18.00 Ucraina-Gran Bretagna 
Ore 20.30 Italia-Finlandia

19-23 luglio
Ore 10.30-12.30 Allenamento
Ore 17.30-20:00 Allenamento

24 luglio
Trasferimento c/o Hotel dello Sport del CPO ‘Giulio Onesti’, Roma
Allenamento

25 luglio 
Ore 9.00-11.00 Allenamento
Ore 17.40 Trasferimento a Riga (LAT)
Ore 21.50 Arrivo a Riga e trasferimento a Ventspils

26 luglio
Ore 11.30-13:30 Allenamento

27 luglio
Ore 15.45-17.00 Allenamento

28 luglio
Ore 9.30-10.10 Allenamento
Ore 16.15 GRECIA-ITALIA

29 luglio
Ore 7.30-8.10 Allenamento
Ore 14.00 ITALIA-CROAZIA

30 luglio
Ore 17.00-18.15 Allenamento

31 luglio
Ore 10.10-10.50 Allenamento
Ore 18.30 ITALIA-LETTONIA

1 agosto
Allenamento e ottavi di finale (da definire in relazione ai risultati della prima fase).

2 agosto
Trasferimento a Riga e allenamento (da definire in relazione ai risultati della prima fase).

3/5 agosto
Allenamenti e gare della Fase Finale (da definire in relazione ai risultati della prima fase).

6 agosto 
Ore 14.05-16.10 Rientro a Roma

Fine raduno

Ufficio Stampa Fip

  indietro

Altre News

16/01/2021
Kit microfoni-auricolari per gli arbitri di Serie A. Dalle gare di domenica 17 gennaio

Da domani, prima giornata del girone di ritorno del Campionato di Serie A maschile, tutte le terne arbitrali saranno dotate di un sistema di microfoni-auricolari che permetterà agli arbitri di comunicare in continuità fra di loro, senza dover aspettare le interruzioni del gioco. Il kit microfoni-auricolari è stato già testato con successo durante la Final Eight di Coppa Italia 2020 ricevendo il parere favorevole del Consiglio Federale, del Comitato Italiano Arbitri e dell'Organo Tecnico Arbitrale permettendo agli arbitri di svolgere al meglio il lavoro di squadra senza inficiarne la concentrazione.

15/01/2021
L'Europeo 1952 giocato a Mosca sotto la neve, cantando "La Montanara"

La terza edizione dell'Europeo Femminile si gioca a Mosca dal 18 al 25 maggio 1952. Nel 1938 è arrivato l'Oro Azzurro al termine di un torneo a 5 squadre, nel 1950 l'Italia si è piazzata al quinto posto su 12 partecipanti. Due anni dopo alla nostra formazione si chiede di consolidare quel risultato, magari scavalcando la Francia nel ranking delle squadre occidentali. Le premesse non sono delle migliori, purtroppo. Il CT Achille Baratti e l'allenatore Enrico Garbosi perdono per infortunio due pedine fondamentali come Anna Branzoni e Francesca Cipriani. La partenza per Mosca viene messa in discussione fino a pochi giorni dall'esordio perché per ragioni politiche l'Unione Sovietica fatica a rilasciare i visti necessari a un Paese proveniente dal blocco NATO. Ne fa le spese alla fine il presidente della FIP Aldo Mairano, a cui non viene permesso di partire. Il capo delegazione diventa Baratti. Alla vigilia la stampa italiana non si augura solo un buon risultato: "Vorremmo proprio che le Azzurre si battessero bene a Mosca e che raccogliessero le simpatie del pubblico. Mandiamo brave ma anche graziosissime rappresentanti: abbiamo sempre sempre pensato che lo sport femminile non debba in fondo disgiungersi dal fatto estetico e da un concetto di grazia-bellezza. Andiamo a Mosca con donne-donne e non con donne-cavallo". Dopo sei giorni di collegiale a Bologna si parte alla volta di Mosca. Fosse facile. Treno dall'Emilia fino a Vienna, volo quantomeno avventuroso verso Leopoli, nell'attuale Ucraina, e poi 24 ore di treno per arrivare a destinazione. Le Azzurre racconteranno quel viaggio come un'esperienza faticosa ma indimenticabile, emozionante, unica. L'unico momento di tensione al momento del decollo da Vienna, su aereo sovietico mandato appositamente in Austria per prelevare le squadre. Si sparge la voce che la fila più sicura sia quella in fondo al velivolo, al momento di salire in aereo scatta la corsa selvaggia all'ultimo posto. L'Unione Sovietica è certa di vincere l'Europeo, cosa che poi farà, e organizza l'Europeo in grande stile: si gioca nello stadio della Dynamo che può ospitare fino a 100.000 spettatori. Il problema è che il campo è in terra battuta e le partite si svolgono all'aperto: il maggio moscovita non aiuta quanto a clemenza e a pagarne le conseguenze sono soprattutto le squadre meno abituate a quelle temperature. Tra queste l'Italia. Al seguito della delegazione c'è anche un arbitro, Vito Pinto, anche se a Mosca per la prima volta arbitrano anche delle donne. Un cronista riporta: "Per la prima volta partite di pallacanestro sono state arbitrate da donne, le quali si sono dimostrate nettamente superiori agli uomini che le avevano precedute". Il 18 maggio il nostro esordio è traumatico, per non dire indimenticabile. L'Italia viene accolta in campo per la sfilata inaugurale tra gli applausi ma in testa alla delegazione c'è una bandiera con lo stemma sabaudo. Seguirà nei giorni successivi un'interrogazione parlamentare per chiarire l'accaduto. Il giorno dopo la guida delle Azzurre, tale Wladimiro, sistemerà la situazione rimediando un tricolore corretto. Si gioca alle 19.00 in un freddo polare, l'Ungheria è fortissima e ci spazza via. Le cronache da Mosca sono scarse, non ci sono giornalisti al seguito ma le Azzurre si ingegnano anche in questo. Ornella Buttini incrocia in albergo una nostra connazionale che l'indomani tornerà in Italia e le consegna una cronaca della partita. "Mi figuro la sorpresa che avrà destato la nostra sconfitta con l'Ungheria. Chi non ha assistito all'incontro non può certo rendersi conto di come abbiamo potuto giocare così male. Ci accorgemmo subito della nostra impossibilità di vincere. Le magiare fisicamente sono molto più dotate di noi, erano pronte a rimbalzo e sicure di sè, e soprattutto soffrivano meno il freddo. Sul campo soffiava un vento gelido. Le riserve che aspettavano il loro turno si erano avvolte in coperte di lana. Le nostre mani erano diventate viola per il freddo: in ogni intervento anche le migliori di noi si lasciavano sfuggire la palla". Nei successivi due impegni, le Azzurre regolano facilmente la Finlandia (60-28) e poi l'Austria (50-24) ma quando si torna ad affrontare squadre dell'Est (Polonia e Ungheria) arrivano le due sconfitte che ci fanno chiudere l'Europeo al sesto posto. Risultato non brillante ma accettabile considerate le tante difficoltà: la Francia fa però peggio di noi e quindi il primato "occidentale" è salvo. L'ultima uscita dell'Italia a Mosca assume contorni epici. Nel corso della partita con la Bulgaria inizia a nevicare, le Azzurre in panchina provano a riscaldarsi in tutti i modi e iniziano a intonare "La Montanara". Il giorno dopo la fine dell'Europeo, il successo dell'Unione Sovietica viene raccontata così sui nostri quotidiani. "La finale tra URSS e Cecoslovacchia è stata disputata davanti a 23.000 spettatori sotto una fitta pioggia, allo stadio Dynamo. Nessuno si è allontanato: sono rimasti tutti a inzupparsi e hanno fatto capire di essere dei veri sportivi rimanendo impassibili, corretti. Applaudivano all'indirizzo della loro squadra ogni volta che l'URSS affrontava un'avversaria dei Paesi occidentali ed è umanamente comprensibile". Col sesto posto, l'Italia si qualifica per la prima edizione del Mondiale che si gioca dal 7 al 22 marzo 1953 in Cile. Per mancanza di fondi la Federazione decide di non inviare la Nazionale, le uniche squadre europee sono Svizzera e Francia. Le transalpine chiudono al terzo posto dietro Stati Uniti e le padrone di casa del Cile. Ma quell'Europeo giocato nel gelo dello stadio Dynamo di Mosca resterà nella memoria per sempre.

12/01/2021
Gary Cole e Abdul Jeelani, l'uomo che ha vissuto due volte

Ha cambiato nome. Ha cambiato continente. Ha cambiato squadre. Ha cambiato moglie due volte. Ha cambiato religione. Ha cambiato diverse volte il corso della sua vita. Quello che mai è cambiato è l'affetto che gli hanno sempre dimostrato le persone che hanno avuto la fortuna di incrociare Gary Cole. O se preferite, Abdul Jeelani. Gary nasce alla periferia di Milwaukee e cresce a Racine, polverizzando dal 1972 al 1976 tutti i record statistici della ‘University of Wisconsin Parkside’. Scelto al terzo giro dai Cavaliers, viene scartato da Cleveland e poi da Detroit e allora tenta la carta europea. E' Giancarlo Asteo a portarlo all'Eldorado Lazio nel 1976, con lui c’è anche Bob Elmore, che però poche settimane dopo viene ritrovato morto nella camera del suo residence vittima di un'overdose di eroina. Cole è l'unico americano di quella Lazio e spazza via il campionato di A2, chiuso a 32.7 punti e 11.6 rimbalzi di media. L'estate successiva atterra a Roma con la moglie Amina e il piccolo Azim dichiarandosi musulmano. Ora si chiama Abdul Quadir Jeelani. Le difese del nostro campionato ora lo conoscono ma evidentemente non abbastanza: la stagione la chiude a 33.2+13.3, Lazio promossa in A1 e le sirene della NBA che tornano. Un anno a Portland (9.6 punti) e uno a Dallas (8.4) e poi c'è di nuovo l'Italia nel destino, col contratto irrinunciabile che gli propone Livorno nel 1981: parliamo di 750.000 dollari per quattro stagioni. Alla prima arriva la promozione in A1 al fianco di Rudy Hackett (il papà di Daniel), nelle altre tre farà innamorare tutti i livornesi sponda Libertas e più in generale gli appassionati di basket italiani. Alessandro Fantozzi, suo compagno a Livorno, racconta: “Non amava molto allenarsi, era contrario alle sedute mattutine. Un sabato prima di una partita importante, dopo che i coach lo avevano redarguito sull’importanza della puntualità agli allenamenti, si presenta in palestra un ragazzo che, con borsone a tracolla, chiede dove siano gli spogliatoi perché deve allenarsi con noi. Alla richiesta del coach su chi fosse, il ragazzo rispose che aveva conosciuto Jeelani alla base militare di Camp Darby e che Abdul gli aveva detto di venire ad allenare al posto suo, perché quella mattina non sarebbe riuscito a presentarsi. Abdul era pieno di vita, amava sorridere e trasformarsi in un vero showman: il suo gioco era istrionico e irriverente, come era lui fuori dal campo”. Gli ultimi due anni della sua carriera li trascorre in Spagna, al Saski Baskonia e poi al Caja de Alava, poi torna negli Stati Uniti e di lui si perdono le tracce. E' merito di Andrea Barocci, giornalista del Corriere dello Sport, se si torna a parlare di Abdul Jeelani nel 2010. Sono trascorsi 23 anni e la vita ha decisamente smesso di sorridere al centro statunitense. Nel suo articolo Barocci ne racconta i due matrimoni falliti, le traversie legali, la depressione, i problemi col diabete e la battaglia contro il cancro combattuta con tre operazioni. Nel 2009 poi la perdita del lavoro e la richiesta di accoglienza a un centro per senzatetto di Racine. La drammatica storia di Jeelani scuote l'ambiente del basket italiano, al punto che il presidente della Lazio Basket Simone Santi lo contatta. “Scrissi via Facebook a sua figlia Karima, che mi diede il numero del centro per homeless dove viveva Abdul, che però aveva pendenze economiche negli Stati Uniti e per questo era senza passaporto. Facemmo partire una campagna di crowdfunding per pagargli i debiti e riuscimmo a farlo tornare in Italia”. Solo a Livorno vennero raccolti 3.700 euro in pochi giorni. Il 14 gennaio 2011 Jeelani atterra a Roma, accolto al Palazzetto da 1.200 bambini di tutte le etnie che fanno parte del “Progetto Colors”, un'idea della Lazio Basket nata per affermare il valore dello sport come strumento di educazione e di inserimento nella società. Qualche settimana il ritorno a Livorno. Ovunque lo attendono amici, tifosi, semplici appassionati che l'hanno visto giocare o ne hanno sentito decantare le gesta. La Lazio lo nomina testimonial di ‘Colors’ e Jeelani si prende cura per due anni di centinaia di ragazzini nelle periferie più complicate di Roma, avvicinandoli alla pallacanestro. “Qui mi sento a casa, spero di dare una mano a chi sta peggio. Lo sport per me è sempre stato questo: conoscere il mondo e stare con le persone, non il business”. Tornato negli Stati Uniti, il progetto al quale aveva contribuito con entusiasmo si è poi evoluto nella costruzione di un centro sportivo all’orfanotrofio di Zimpeto. Abdul Jeelani ci ha lasciati il 3 agosto 2016, ad appena 62 anni, vittima di una crisi cardiaca. Nessuno potrà mai dimenticarne l'eleganza quando era in campo e la dolcezza nella vita di tutti i giorni.

11/01/2021
Possibile ripresa dell’attività sportiva. Una nota della FIP

La Federazione Italiana Pallacanestro sta lavorando per consentire a tutti i propri tesserati, dal Minibasket all’attività Senior, di tornare ad allenarsi in palestra adottando tutte le cautele che gli esperti riterranno necessarie. Lo stato pandemico richiede provvedimenti straordinari. La FIP vuole andare oltre la suddivisione in attività di interesse nazionale e non, che fino a questo momento ha creato situazioni disomogenee e paradossali fra tutti gli enti deputati all’organizzazione sportiva e frustrazione nelle giovani e nei giovani di tutte le discipline. Occorre concentrare gli sforzi sull’aggiornamento dei protocolli che consentano a tutti la ripresa in sicurezza degli allenamenti a prescindere dallo svolgimento delle rispettive competizioni, verificando con la massima responsabilità quali altri campionati possano effettivamente prendere il via nel prossimo futuro.

Cerca tra le News

©2017 Federazione Italiana Pallacanestro - via Vitorchiano 113, 00189 Roma - Partita Iva 01382041000 Cookie policy Privacy policy logosendoc